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Un’indagine fotografica sul Comune di Monte San Pietro (Bo) commissionata per l’edizione 2020, la tredicesima, del festival perAspera -festival di arti contemporanee interdisciplinari.

Lo studio attento di questo territorio, esteso oltre 70 chilometri quadrati e situato nelle colline a sud-ovest di Bologna, mi ha permesso di individuare cinque nuclei identitari, cinque lenti attraverso le quali guardare e leggere il paesaggio: il torrente Lavino, i calanchi, la strada provinciale 26, la Resistenza Partigiana e il nucleo abitativo di Calderino.

Muovendo da questi, ho messo in relazione luoghi e persone, esplorando l’immaginario paesaggistico e il paesaggio reale e intrecciando continuamente i territori con le biografie delle persone che li abitano.

Ne è nata una installazione fotografica: cinque tappe segnate su una mappa ed esposte in grandi bacheche a vetro distanti tra loro anche oltre 15 chilometri che hanno portato i visitatori ad attraversare e percorrere l’intero territorio oggetto della ricerca.
Qui la serie completa.

 

La strada provinciale 26

La strada provinciale 26 oggi costeggia quasi interamente il torrente Lavino e attraversano fianco a fianco l’intera vallata del Comune di Monte San Pietro caratterizzandone la mobilità e la morfologia.

C’è un punto, all’altezza della località Pilastrino, in cui questi si intrecciano come in una danza, scambiandosi di posto. Poco più a valle, dove oggi sorge l’edificio chiamato Betlemme, il torrente subiva una marcata strozzatura tra due spuntoni rocciosi e in fase di realizzazione della strada, per permettere ad essa di seguire il corso dell’acqua, uno dei due spuntoni dovette essere abbattuto.

Nel 1933 l’intero percorso stradale divenne percorribile e si stima che siano occorsi 140 anni per completare i 20 chilometri che collegano Calderino alle Pradole ed è chiamata anche via dei pilastrini per l’usanza di collocare un pilastro commemorativo al compimento di ogni nuovo tratto.

Oggi, la strada provinciale, via Lavino, unisce molte delle frazioni di Monte San Pietro, agevolando scambi e collegamenti.

La strada è stata e continua ad essere la maggiore artefice del carattere e del cambiamento paesaggistico dell’intero territorio.

 

I calanchi

I calanchi rappresentano un elemento fortemente caratterizzante la natura paesaggistica del territorio. Sono il frutto dell’erosione di rilievi argillosi che determinano l’alternanza di creste e fessure profonde ricche di correnti ascensionali ottimali per il volo di numerosi rapaci.

 

Il nucleo abitativo

Il recente e notevole sviluppo di Calderino, capoluogo sede del municipio di Monte San Pietro, è dovuto anche alla sua posizione geografica, all’imbocco della valle del Lavino. Lo sviluppo della zona artigianale verso sud e lo sviluppo della zona di Ponte Rivabella, che invece segna il confine con il Comune di Zola Predosa, sono il segno di una identità geografica, baricentro di tutto il territorio comunale.

 

La resistenza partigiana

«Situato in posizione particolarmente favorevole per azioni di guerriglia, sulle colline che dominano la città di Bologna, il Comune di Monte S.Pietro si oppone sin dall’inizio al tedesco invasore, impegnandone notevoli forze per operazioni di controllo del territorio e repressione. La 63a brigata partigiana, cui appartenevano molti dei suoi cittadini, partecipò a numerose operazioni, sorretta e protetta da tutta la popolazione, che per questa sua collaborazione sopportò persecuzioni, saccheggi e barbari eccidi. Venutosi a trovare a ridosso del fronte nemico, nell’inverno ’44-’45 e fino alla liberazione, sostenne una impari lotta con le più agguerrite formazioni nazi-fasciste, subendo numerosi bombardamenti aerei e di artiglieria. Nell’aprile del 1945, chiamato all’insurrezione generale, combatte con eroica determinazione fino alla completa liberazione della zona».

Queste le parole a motivazione della decorazione del Comune di Monte San Pietro con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

 

Il torrente Lavino

Vicino la frazione di Montepastore e sul confine con il Comune di Valsamoggia, da un piccolo laghetto, nasce uno dei rami che diventeranno il torrente Lavino. Il torrente Lavino nasce sull’altopiano delle Pradole e dopo quasi 40 chilometri, attraversando la valle che prende il suo nome, confluisce nel Samoggia che poi, a sua volta, confluisce nel fiume Reno. L’altopiano delle Pradole, a circa 700 metri sul livello del mare, è una delle località più in alto del territorio di Monte San Pietro.

La pagina del festival: https://www.perasperafestival.org/

error: Il contenuto è di proprietà di Gianluca Rizzello!!

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