Per cessata attività
Secondo i dati Istat sono più di 70mila le imprese rimaste con le saracinesche abbassate alla fine del 2020: uno dei tanti strascichi lasciati dal tornado Covid.
Già verso la metà dell’anno, cioè poco tempo dopo il primo lockdown, si assisteva alle prime chiusure o a cambi di gestione. Piccoli locali, anche solo di una stanza, piccole attività costrette a chiudere.
Le stime di Confcommercio di fine dicembre parlano di chiusura definitiva per oltre 390mila imprese. Tra giugno e ottobre oltre due terzi delle imprese italiane hanno registrato importanti riduzioni di fatturato e oltre il 30% delle stesse ha segnalato rischi di sostenibilità della propria attività.
Tutto questo ha lasciato nelle trame delle nostre città numerosi vuoti, nel senso più fisico che si possa immaginare. Stanze e locali spogli, scaffali vuoti, interni in silenziosa attesa, bolle.
Un paesaggio urbano ancora una volta in trasformazione sotto i colpi del mercato. Le regole sono sempre le stesse: se hai soldi resisti altrimenti lasci il posto.